Attenzione: non usare i 90 gradi in lavatrice per questi capi o li rovinerai

Mettere la lavatrice a 90 gradi può sembrare una soluzione efficace per un lavaggio profondo e igienizzante, ma in realtà rappresenta un grave rischio per molti tessuti e il risultato potrebbe essere non solo svantaggioso per i capi ma anche per la durata dell’elettrodomestico e il consumo di energia domestica. Comprendere perché alcuni indumenti non devono mai essere sottoposti a questa temperatura è fondamentale per preservare la qualità del bucato e evitarne il deterioramento precoce.

I materiali più danneggiati dalle alte temperature

Quando si parla di danni da lavaggio a temperature elevate, si fa riferimento soprattutto a tessuti delicati o a composizioni specifiche che risultano estremamente vulnerabili sopra i 40-60 gradi. Tra i materiali che non devono mai essere lavati a 90 gradi si annoverano:

  • Lana e miste-lana: il calore intenso causa l’infeltrimento e il restringimento radicale delle fibre, rendendo spesso il capo inutilizzabile.
  • Seta: la sua struttura fine e lucente perde brillantezza, si indebolisce e può strapparsi facilmente quando sottoposta a calore estremo.
  • Cashmere, alpaca e altre fibre nobili: subiscono un processo simile a quello della lana, con perdita di morbidezza ed elasticità.
  • Fibre artificiali come viscosa e modal: queste fibre cellulosiche sono sensibili al calore e tendono a restringersi o deformarsi irrimediabilmente.
  • Tessuti sintetici sportivi (poliestere, lycra, fibre tecniche): le alte temperature riducono l’elasticità, alterano la forma originale e danneggiano le proprietà traspiranti.
  • Capi con stampe, decorazioni, paillettes, strass o finiture termoadesive: il calore scioglie le colle, stacca le decorazioni o deforma le parti plastiche.
  • Capispalla imbottiti (piumini, giacche, trapunte): le imbottiture, sia sintetiche che naturali, si raggrumano o si appiattiscono perdendo volume e capacità isolante.
  • Lenzuola e biancheria colorata: il calore intenso può spezzare i fili, sbiadire i colori e rendere il tessuto ruvido al tatto.
  • Capi neri e colorati: la temperatura troppo alta accelera lo sbiadimento, soprattutto per i neri intensi e i colori vivaci.
  • Perché 90 gradi sono troppo per la maggior parte dei tessuti

    L’illusione che l’acqua molto calda garantisca una pulizia superiore nasce dall’esigenza di igienizzare il bucato, specialmente dopo malattie infettive o in caso di biancheria ospedaliera. Tuttavia, per il normale bucato domestico il lavaggio a 90 gradi è superfluo e dannoso. I tessuti di uso quotidiano sono abbastanza puliti con lavaggi a freddo o a temperature moderate (30-40 gradi), limitando così il rischio di rovinarli.

    Anche da un punto di vista scientifico, molti batteri vengono eliminati efficacemente già a 40-60 gradi e i moderni detergenti e programmi igienizzanti delle lavatrici sono studiati per garantire la massima pulizia senza richiedere temperature estreme. Solo in presenza di infestazioni particolari o malattie infettive si può prendere in considerazione il ciclo da 90 gradi, ma solo per articoli che riportano in etichetta questa facoltà e privi di dettagli a rischio.

    Si sottolinea inoltre l’aspetto economico e ambientale: i cicli ad alta temperatura consumano molta più energia, costano di più e accelerano l’usura sia degli indumenti che della macchina stessa. L’eccessivo uso di calore porta a fibre indebolite, cuciture allentate e colori spenti, accorciando la vita dei capi e aumentando la produzione di rifiuti tessili.

    Come individuare la temperatura corretta

    Saper leggere l’etichetta è essenziale: ogni capo presenta un simbolo dedicato con il grado massimo consigliato. Generalmente le regole sono:

  • Cotone robusto e lino bianco: possono sopportare fino a 90 gradi, ma solo se privi di colori e dettagli delicati. Ottimo per panni da cucina e strofinacci, sempre che non abbiano stampe o decorazioni.
  • Lana, seta, fibre delicate: massimo 20-30 gradi con ciclo specifico per delicati.
  • Sintetici e capi sportivi: 30-40 gradi sono più che sufficienti, preferendo detersivi liquidi e programmi brevi.
  • Biancheria colorata: 30-40 gradi per evitare scolorimenti; ridurre ancora la temperatura per i tessuti pregiati.
  • Molte lavatrici moderne offrono programmi specifici per fibre miste, indumenti delicati o capi sportivi, in grado di regolare automaticamente temperatura e centrifuga. È sempre raccomandabile avviare un lavaggio breve e delicato quando si è incerti sulla resistenza del tessuto.

    Consigli pratici per un bucato che dura nel tempo

    Prendersi cura dei capi durante il lavaggio significa preservarne la qualità, il colore e la funzionalità, evitando danni irreversibili. Per ottenere il miglior risultato possibile:

  • Separare accuratamente i capi per temperatura, colore e tipo di fibra.
  • Non superare i 40 gradi per la gran parte del bucato domestico, salvo diversa indicazione dell’etichetta.
  • Lavare i capi al rovescio per ridurre lo scolorimento e l’usura superficiale, soprattutto per jeans e capi con stampa.
  • Utilizzare programmi specifici per delicati, sintetici o capi sportivi con bassa centrifuga.
  • Diluire bene il detersivo e non eccedere nelle dosi: troppo sapone può lasciare residui e irrigidire le fibre.
  • Asciugare all’ombra o a bassa temperatura in asciugatrice, in particolare per lana, seta e fibre sintetiche.
  • L’attenzione ai dettagli e il rispetto delle indicazioni riportate sulle etichette di manutenzione sono la chiave per prolungare la vita dei tessuti. Una corretta temperatura di lavaggio preserva colori, struttura, elasticità e morbidezza, evitando sprechi e delusioni.

    Per approfondire l’argomento, puoi consultare la voce di Lana su Wikipedia, in cui sono illustrate le particolarità strutturali di questa fibra naturale altamente sensibile alla temperatura.

    In conclusione, è sempre meglio rinunciare ai 90 gradi, a meno che non sia strettamente necessario e solo per i pochi tessuti che lo consentono. Rispettare i suggerimenti degli esperti e usare i programmi di lavaggio con le temperature adatte ai vari materiali manterrà il bucato come nuovo, garantendo pulizia, igiene e lunga durata nel tempo.

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